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Il Progetto 25 Miglia

L’idea

i produttori etici (Biodinamico, biologici, che lavorano con coscienza e che seguono i ritmi naturali e stagionali) che si trovano in un raggio di 25 miglia (40 km) facendo perno su Paroldo. Perché Paroldo? Strategico punto tra Piemonte e Liguria.

La finalità.

Mangiare vicino = poco spreco di risorse, controllo della qualità, stagionalità distribuita. Esclusivamente per tutti = eccellenze e cibi sani alla portata di tutti in un contesto di educazione alimentare, no allo spreco, salubre e con valori nutritivi maggiori che possano soddisfare sia il consumatore che il produttore. Non dimenticate che i veri “custodi del paesaggio” sono di fatto, indiscutibilmente, senza ombra di dubbio i contadini e gli allevatori, l’altro ieri, ieri, oggi e domani.

"Il mercato" è quindi nelle mani del fruitore finale e nelle sue scelte. L’idea, concretizzata, è oggi il punto di vendita stabile (Il Bistrot 25 MIGLIA di Paroldo) e per il futuro due altri sogni e-commerce e la speranza che il progetto si moltiplichi in tanti distretti 25 Miglia distribuiti sul territorio nazionale. Cerchi di eccellenze.

Il PROGETTO 25 MIGLIA si basa quindi sul concetto di tutela dei prodotti tipici, sulla ecosostenibilità della reperibilità di tali prodotti e sulla fruibilità degli stessi. Il concetto di “25 MIGLIA” va oltre a quello analogo, ma non eguale, del chilometro zero. Secondo la nostra idea “allargare” a 25 miglia (circa 40 chilometri) il concetto di filiera corta significa, di fatto, “accorciarla” ad uno standard che aumenta le garanzie per il produttore, ma soprattutto per il fruitore dei prodotti, cioè gli utilizzatori finali.

Il fulcro del “raggio d’azione” è quindi posto nel bistrot, in Paroldo, per la collocazione geografica che lo pone come porta dell’Alta Langa, ad un passo dalla Valle Tanaro e soprattutto per la strategica posizione che permette, con il  coinvolgimento della Liguria, di aumentare la tipologia dei prodotti ed quindi allungarne anche la stagionalità.

È stato quindi inserito il tassello finale trovando la collocazione adatta, sia in termini logistici che di impatto “estetico/empatico” per un centro di vendita e di degustazione.